Anti-age

Le grandi trasformazioni culturali, polietniche del mondo occidentale hanno anche prodotto importanti cambiamenti della trama sociale. È mutato il rapporto uomo-donna, si è modificata la struttura familiare, si è divaricato il rapporto intergenerazionale, è molto diverso rispetto al passato il teatro della comune convivenza, specie nelle metropoli.
Le numerose ricerche condotte sulla psicologia dell’età senile e sulla qualità della vita degli anziani dimostrano che il processo di invecchiamento non descrive un fenomeno uniforme e omogeneo. Sono molti i fattori che condizionano il procedere della vecchiaia: il patrimonio genetico, il clima relazionale di prima accoglienza, l’educazione ricevuta e acquisita, le esperienze vissute, le perdite sofferte, elaborate o lungamente represse, la semantica degli affetti, il progetto personale, le opportunità e le difficoltà incontrate, le malattie e i traumi subiti, le caratteristiche dell’ambiente familiare e sociale, gli interessi, le curiosità, le potenzialità creative, il desiderio di essere e di vivere.
Sono numerosi gli anziani che vivono in modo soddisfacente e sanno adattarsi ai cambiamenti. Quando i disagi sembrano sorprenderli riescono a ritrovare una volontà di ripristino e ricercano un nuovo e più consolidato adattamento.
La vita psichica e affettiva si sviluppa e si struttura attraverso le esperienze, mediante un rapporto continuo e dinamico tra soggettività e ambiente. La crescita e l’acquisizione di conoscenze percorrono itinerari biologici, psicologici e culturali in ordine alle comuni caratteristiche evolutive della specie ai processi individuali, organizzati intorno alla personale storia cognitiva e affettiva.
Esistono una vita e un invecchiamento per ogni singola persona, leggi generali che delineano un’architettura di sostanziale omogeneità, in cui si aprono spazi di apprendimento ed evoluzione soggettivi. Ogni individuo traccia il proprio percorso di crescita confrontandosi con l’ambiente e con gli eventi che lo caratterizzano….