Corsi

Dalla neurofisiologia alle neuroscienze

la visione unitaria di psiche e soma

“Gli uomini dovrebbero sapere che da nient’altro, se non dal cervello, derivano la gioia, i piaceri, il riso e gli sport, i dispiaceri e i dolori, l’angoscia, lo sconforto e il lamento. Ed è mediante esso, soprattutto, che noi acquisiamo saggezza e conoscenza e che possiamo vedere e sentire e riconoscere ciò che è illecito e ciò che è giusto, ciò che è cattivo e ciò che è buono, quello che è dolce e quello che è insipido… Ed è sempre a causa dello stesso organo che noi diventiamo pazzi e deliranti, e che ci viene paura e ci assale il panico… Tutte queste cose dobbiamo sopportare da parte del nostro cervello quando questo non è in salute… In questo senso, sono del parere che sia il cervello a esercitare sull’uomo il più grande potere.”
Ippocrate, Sul male sacro (V secolo a.C.)

È noto che il sistema nervoso - il cervello, il midollo spinale, i nervi del corpo- riveste un’importanza cruciale per la vita e ci permette di sentire, muoverci, pensare. Come si è arrivati a questa considerazione?
Abbiamo le prove che persino i nostri antenati preistorici si resero conto che il cervello è “vitale” per la vita. I documenti archeologici abbondano di testimonianze di teschi di ominidi, risalenti a un milione e più di anni fa, recanti segni di lesioni craniche fatali, presumibilmente inflitte da altri ominidi.